DIAFRAMMA E POSTURA
Cosa significa essere bilanciati a livello strutturale? Vuole dire distribuire i carichi sulle articolazioni in modo omogeneo, significa essere flessibili così come la natura ha previsto per noi ed allo stesso tempo essere resistenti agli insulti esterni ed ai processi d'invecchiamento.
Inspirando il diaframma si contrae; scendendo verso il basso genera una pressione intraddominale che mettendo in tensione i muscoli profondi della colonna vertebrale porta stabilità al tronco. Esercita una trazione che spinge gli organi interni verso l'esterno e nel suo alternarsi alla fase espiratoria induce un benefico massaggio degli organi. È uno dei motivi per il quale durante una buona seduta di Riflessologia si porta molta attenzione al respiro fin dall'inizio. Si invita la persona ad una corretta respirazione al fine di sfruttare i benefici di questo auto-massaggio e di massimizzare i risultati della manipolazione riflessa.
Ma cosa accade quando questo naturale meccanismo muscolare è compromesso?
Le interferenze ad un buon atteggiamento respiratorio sono diverse e comprendono una cattiva postura. Come abbiamo visto il lavoro di contrazione ed estensione del diaframma stabilizza l'intera colonna vertebrale conservandone l'integrità. Ma è altrettanto vero il contrario: squilibri posturali influenzano il movimento del diaframma essendo questo in relazione con tutte le catene muscolari. È un circolo vizioso certamente da interrompere se vogliamo migliorare la qualità del nostro percorso in vita.
DIAFRAMMA IPERTONICO
Dalle indagini riflessologiche e kinesiologiche si riscontra facilmente un diaframma “Ipertonico”, che nel nostro linguaggio significa “iper-protettivo”. Ciò è conseguenza di traumi fisici o psico-emotivi, o di una combinazione di entrambi. Il muscolo interessato registra lo stress cambiando lo stato di tensione. Il diaframma, il primo a contrarsi, permane in stato di allerta, “non libero”, con conseguenze sulle strutture collegate, sulle cervicali, muscoli pettorali, addominali, vertebrali. Ne deriva anche un’ipotonia dei muscoli reattivi degli psoas che accentua lo stress alla colonna e compromette la stabilità dei talloni.
Attraverso le giuste tecniche kinesiologiche come l'Yperton-X ed il lavoro mirato sui riflessi plantari si può liberare il diaframma, anche dal ricordo registrato del trauma: questo infatti ahimè si riavvia continuamente evocato da qualsiasi stimolo associato all'esperienza traumatica a livello subconscio. Lo scopo dunque del riequilibrio è anche quello di "resettare" la memoria del trauma e di cambiare lo schema muscolare.
POSTURA MENTALE
Ricordati che essere bilanciati a livello posturale equivale anche ad avere un atteggiamento equilibrato! Pensa ad esempio alla postura acquisita nel tempo da chi si trova in stato permanente di tristezza, abbandono, disistima, sottomissione e così via: sarà sempre più incurvata, con le spalle chiuse, la testa rivolta verso il basso. È il segnale che per mantenere la struttura nel giusto equilibrio, pur nel suo dinamismo, è necessario agire sul piano psico-emotivo. Ma quando non sai da dove cominciare sappi che è vero anche il contrario e che agendo a livello posturale puoi modificare il tuo atteggiamento comportamentale. Liberando il diaframma, aprendo il torace, raddrizzando la schiena, alzando la testa andiamo incontro alle sfide della vita con un nuovo atteggiamento che dal piano simbolico un po' alla volta prende forma nel movimento.

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